Quantità e qualità del tempo
Ci siamo! Guardo attonito e stranito il counter sullo slot di salvataggio di P5R….sfonda e va oltre la barriera delle 190 Ore. Un grande vuoto assordante mi assale. Quel vuoto dato dalla consapevolezza di aver finito una perla rara, e soprattutto dalla sensazione che sarà estremamente difficile bissare un'esperienza così imponente. Persona 5 Royal è stato il mio gioco della quarantena, e grazie al periodo di clausura forzata, ho potuto goderne al meglio, in tutte le sue sfumature, e calarmi alla perfezione nella "second life" che il gioco mette a disposizione. Per un mese non ci siamo stati altri che io, i miei amici, i "Phantom thieves" e la società distorta giapponese, da purificare e risvegliare.
Nel tempo trascorso con P5R, mi sono trovato ad empatizzare come poche altre volte con un cast di pixel che ora sento a tutti gli effetti, come fossero diventati degli amici in carne ed ossa! E spero non mi prendiate per pazzo, quando dico che ho provato emozioni molto vicine all'odio e all'amore!
Pubblicità
Tutto questo, grazie alla straordinaria caratterizzazione di comprimari e nemici, sfido chiunque a non prendersi una cotta per una delle donzelle del gioco. E ho detto tutto senza aver detto nulla. Credo che pochi giochi mi abbiano tenuto incollato allo schermo per così tanto, forse solo qualche episodio di pokémon; nemmeno i tanto acclamati open world moderni, e per di più tanto tempo di qualità, senza provare il minimo senso di noia. In un panorama di giochi mordi e fuggi ed open world macina-ore farciti di fetch quest, questo splendido jrpg rappresenta una boccata d'aria fresca all'interno del medium, pur rimanendo un gioco estremamente classico nel suo gameplay.
Non sono qui, oggi, per farvi la classica recensione, di pareri in tal senso ne sono stati scritti a bizzeffe. Prendete tutto quello che sto dicendovi come una "recensione postuma", ossia una recensione post mortem, ragionata, ma al contempo accorata, che parla di sensazioni, a freddo, (il gioco l'ho terminato da più di un mese); vi parlerò di un'esperienza che ho lasciato sedimentare e maturare per bene dentro di me.
- Indietro
- Avanti >>